Nastratrici semiautomatiche e automatiche, qual è la differenza?

Nonostante per molti possa essere una nozione assolutamente nota e consolidata, non è detto che tutti siano perfettamente a conoscenza di ciò che distingue le nastratrici semiautomatiche da quelle automatiche. Queste due tipologie di macchinari, di cui Comarme dispone per entrambe numerosi modelli in grado di adattarsi a qualsiasi esigenza e richiesta, in realtà presuppongono e veicolano processi produttivi molto differenti tra loro.


Il comune ed antichissimo progenitore di questa categoria di apparecchiature è ovviamente la nastratrice, utensile che avvalendosi di manico, rullo, superfici metalliche e, naturalmente, del nastro stesso, rende semplice ed immediato sigillare scatole di qualsiasi forma e dimensione. La semplicità d’utilizzo ed il costo contenuto di qualsiasi esemplare rappresentano gli indiscutibili pregi di un oggetto semplicemente irrinunciabile tanto per il singolo commerciante, quanto per la grande industria con la sua produzione in serie.


In termini di pura efficienza, tuttavia, è innegabile che, soprattutto quando gli imballaggi da sigillare diventano molti, la comune nastratrice mostra il fianco al suo più grande difetto, ovvero il tempo necessario per chiudere una singola scatola. Ed ecco che, inevitabilmente, entrano in gioco nastratici semiautomatiche e automatiche, in grado di rendere il processo poco dispendioso in più d’un senso.


Ma qual è la differenza tra queste due tipologie di macchinari?


In realtà, il discriminante è piuttosto facile da intuire ed individuare e ruota attorno alla possibilità, o meno, di effettuare l’intero processo di sigillatura dell’imballo in totale autonomia o per mezzo della presenza di un operatore incaricato al compito. Le nastratrici Comarme semiautomatiche e automatiche dispongono entrambe di pochi ed intuitivi comandi, in modo da garantire in qualsiasi momento l’attivazione e disattivazione del processo produttivo, caratteristica che accorda le due tipologie di macchinari intorno al concetto di semplicità d’utilizzo e massima efficienza.


La nostra GEM 520, che sigilla con nastro adesivo la parte superiore e inferiore delle scatole a formato fisso, esemplifica ed incarna alla perfezione il concetto di nastratrice semiautomatica. L’operatore, in questo caso, deve inserire ed estrarre manualmente la scatola dal macchinario ed adattare in prima persona le parti mobili dello stesso, in base alle dimensioni dell’oggetto da imballare. Grazie alla sua facilità d’utilizzo, la GEM 520 è in grado di gestire mille scatole all’ora circa.


Dal canto suo, invece, la GEM F470 è una nastratrice automatica a dimensionamento manuale con chiudi falde che, dunque, chiude automaticamente le quattro falde superiori e sigilla con nastro adesivo la parte superiore ed inferiore di scatole a formato fisso di tipo americano. In questo caso il processo è assolutamente autonomo con una produzione nettamente superiore, rispetto ad una nastratrice semiautomatica, che si aggira intorno alle 1200 scatole sigillate ad ogni ora.


Anche la GEM X520, in questo senso, rappresenta un ottimo esempio. Come le sorelle GEM X670 e GEM X820 è una nastratrice automatica autodimensionante, cioè in grado di sigillare senza l’intervento di alcun operatore scatole di formato variabile.


A conti fatti, a distinguere una nastratrice semiautomatica, da una automatica è l’intervento diretto di un incaricato durante il processo produttivo. Per entrambe le tipologie di macchinari, Comarme ha comunque un’ampia varietà di modelli in modo da provvedere a qualsiasi esigenza e necessità del cliente.

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